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martedì 28 ottobre 2014

Reazioni empatiche

- Ho una novità..
- Dimmi...
- Ci sposiamo!
- Ah. E perché?
- ... perchè.. ci amiamo?
- Non vi bastava convivere?

- Ho una novità..
- Dimmi...
- Ci sposiamo!
- Ah. E perché?
- ... perchè.. ci amiamo?
- Avete pensato alla possibilità che finisca in divorzio?

- Ho una novità..
- Dimmi...
- Ci sposiamo!
- Ah. E perché?
- ... perchè.. ci amiamo?
- ..certo che ne avete di soldi da buttare.

- Ho una novità..
- Dimmi...
- Ci sposiamo!
- Ah. Che bello.. dove? quando?
- Pensiamo di farlo qui a Milano..
- A Milano? Ma sei pazza? Tu sei di Napoli, ti devi sposare a Napoli!

- Ho una novità..
- Dimmi...
- Ci sposiamo!
- Ah. Che bello.. dove? quando?
- Pensiamo di farlo qui a Milano..
- Milano? Uffa, ma è lontano! Come ci arrivo?! 

- Ho una novità..
- Dimmi...
- Ci sposiamo!
- Ah. Che bello.. dove? quando?
- Pensiamo di farlo qui a Milano.. il prossimo gennaio...
- Gennaio? In inverno? Ma fa freddo, che palle! E che mi metto?

- Ho una novità..
- Dimmi...
- Ci sposiamo!
- Ah. Che bello.. dove? quando?
- Pensiamo di farlo qui a Milano.. il prossimo gennaio...
- Gennaio a Milano??! Ma siete pazzi? Non verrà nessuno!
 
Tutte le conversazioni che ho appena citato sono realmente avvenute.
La proposta C. me l'ha fatta lo scorso San Valentino, i giorni successivi li abbiamo trascorsi al telefono con parenti e amici per condividere la nostra gioia. Alcune persone hanno reagito come ci si augurerebbe, partecipando alla nostra felicità. Altre, purtroppo la maggioranza, hanno reagito in uno (o più) dei modi che avete appena letto.

Mi pongo delle domande.. cosa porta una persona a rispondere in questi modi? E ne ho omesse tante, eh, di cose che ci hanno detto... cos'è? mancanza di empatia? non sei in grado di metterti nei miei panni e renderti conto che se qualcuno ti parlasse così la prima reazione spontanea sarebbe di mandarlo affan.. a quel paese? o lo fai apposta? mi devi smontare perché devi dimostrare che sei uno stro.. che non sei in grado di vivere in mezzo ad altri esseri umani?

Adesso stiamo mandando gli inviti... apriti cielo, inizia il valzer del..
- hai messo l'iban negli inviti!?
- sì.. è la stessa cosa di dire che gradiamo il regalo in busta, ma ti facilito la vita.
- ma non potevi aprire una lista da qualche parte?
- beh, viviamo assieme da tre anni, direi che quello che ci serviva ce lo siamo già comprato.. e viviamo in un bilocale, non credo sia il caso di ingombrarlo con vasi e cornici...
- ma potevi farla in agenzia viaggi...
- ..e farmi spennare? che con gli stessi soldi con cui l'agenzia mi manda una settimana in vacanza io ci faccio almeno 10 giorni organizzandomi da sola? e poi per gennaio non hanno ancora i cataloghi nuovi, è un problema per loro organizzarci un pacchetto...
- ..e, vedi, potevi sposarti in primavera!

*facepalm*

 È il nostro matrimonio, lo stiamo organizzando secondo i nostri gusti e criteri.
Non ti obbligo a organizzare il tuo nello stesso modo, anzi, visto che sono una persona educata non mi verrebbe mai in mente di dirti che stare canonicamente seduti per otto ore su una sedia a mangiare fino a sentirsi male per me è più simile a una tortura medievale che a un festeggiamento. E te la comprerò volentieri la tovaglia ricamata che hai scelto in un negozio tristissimo che vende cose inutili, e che userai una volta all'anno (se ti va bene). Abbiamo gusti evidentemente diversi, esticazzi e va bene così.

I miei genitori mi hanno educato male, è evidente.
Sono stata educata ad avere rispetto delle altre persone, a gioire delle gioie degli altri, a evitare commenti maleducati gratuiti.

La voglia di organizzare un matrimonio non te la toglie la burocrazia, nè le tempistiche, nè il budget ridotto. La voglia di organizzare un matrimonio te la tolgono le persone. Alcune.

Altre ti fanno venir voglia di abbracciarle forte e di ringraziarle.
..e in fondo al cuore, conoscevi già i loro nomi.

martedì 7 ottobre 2014

-cento

Quando C. mi ha fatto la proposta ho pianto. Poi due secondi dopo ho chiamato i miei fratelli, nonostante fosse quasi l'una di notte. Il giorno dopo ho chiamato la mia famiglia e gli amici più cari. Poi, tornando a Milano, ho fatto un respiro profondo e mi sono ripromessa una cosa: non diventerò una di quelle donnette che si fidanzano e parlano solo di matrimonio.

E, posso dire con relativa sicurezza, ci sono riuscita. Tanto che in molti mi hanno chiesto come mai non sembrassi entusiasta della cosa. Non sono riuscita a spiegarlo tanto bene, forse non ci riuscirò nemmeno adesso..

Quando ero una bambina volevo sposarmi. Con un principe, magari.. la Disney ha fatto grandi danni a generazioni di ragazzine! Poi ho iniziato a frequentare l'altro sesso e l'idea del matrimonio continuava a esserci, ma.. più andavo avanti più le relazioni che avevo e l'idea del matrimonio erano due cose ben divise e separate. Un giorno mi sarebbe piaciuto indossare un abito meraviglioso, attraversare una lunga navata con il mio papà, fare una bella festa, con le persone più vicine.. ma in questa idea lo sposo mancava del tutto. Non pensavo a un uomo in particolare, non pensavo a nessuno e basta. Avevo in mente l'idea del matrimonio, come evento, non come unione. Ho detto una frase molto fraintendibile a C. qualche settimana dopo la proposta: "mi sono sempre voluta sposare, fino a quando non ho trovato te"

Sentita così, in effetti, devo ammettere che suona davvero male! 

Il punto è che noi siamo già sposati.
Non lo siamo per lo stato, per la chiesa, e per le persone che ritengono che un foglio sia più valido della realtà delle cose. Lo siamo nella nostra vita quotidiana, nel fatto che quando siamo andati a vivere insieme, tre anni fa, ci siamo promessi delle cose e manteniamo quelle promesse ogni giorno, senza difficoltà. Lui è mio marito perché ogni mattina io mi sveglio e scelgo di essere sua moglie, perché lo guardo e in qualche modo contorto sento che tutte le scelte che ho fatto nella vita avevano un senso, perché mi hanno fatto diventare la persona che ogni giorno lui sceglie di avere accanto.

Allora perché andare in comune? Perché scomodare amici e parenti? Perché spendere soldi che abbiamo duramente messo da parte?

Perché il nostro impegno sia confermato, davanti allo stato, davanti a Dio (sì, mi sposo in comune, ma vi assicuro che Dio presenzia anche in comune), davanti ai nostri cari e, soprattutto, l'uno davanti all'altro. Perché pensiamo che un amore come il nostro meriti di essere celebrato. Perché il matrimonio fornisce dei privilegi che vogliamo avere.

Non ho bombardato i miei amici di info sui matrimoni (una di loro si è scandalizzata apprendendo che non ho mai comprato una rivista di abiti da sposa), vado molto calma me la prendo comoda con i preparativi, continuiamo a vivere la nostra vita come al solito. E allora da dove nasce questo post?

Mi sono iscritta ad alcuni forum online riguardanti il matrimonio, perché ho realizzato che non ne sapevo molto a livello organizzativo. Oggi ho eseguito l'accesso su uno di questi, che ha una pagina profilo sul modello di quella di facebook. In alto a destra, accanto all'immagine profilo (disegno random trovato online) c'è un contatore, il conto alla rovescia al giorno del matrimonio. 

Oggi il contatore segna -100.
Ho sorriso.