Trenta.
A volte mi trattengo dallo scrivere.
Il fatto è che sto vivendo quei problemi pre-matrimoniali di cui nessuno vuol sentire.. io stessa, quando ho letto o leggo tutt'ora post del genere scritti da altri, sbuffo!
Ma fra trenta giorni il capitolo si chiude.
E ne nasceranno milioni di altri, siamo d'accordo.
Mi scoccia il fatto che mi ero ripromessa che non sarei diventata una sposa isterica. E date le basi della mia natura leggermente emotiva, si presentava già come una scommessa a perdere. Ma per nove mesi più o meno ce l'ho fatta, no? Nove mesi.. quanta poesia in questa coincidenza! Sto raccogliendo i frutti di un parto? Le mie notti insonni sono generate dall'esplosione di questa gestazione?
Mi rendo conto da sola che sto impazzendo.
Vogliamo razionalizzare?
- Lo sposo.
Lo sposo è l'unica certezza che ho su questo matrimonio. In questi mesi ho pensato con sempre maggior frequenza di aver fatto una cazzata a organizzare questo matrimonio. Inteso come giorno. Inteso come festa. Con il senno di (quasi) poi, forse per il mio sottile equilibrio emotivo sarebbe stato meglio andare in comune zitti zitti con i 4 testimoni, e mandare un avviso di avvenuto matrimonio dopo. Sai che bordello? Ma, con il dubbio che ce ne saremmo pentiti, abbiamo deciso altrimenti. E spesso penso che potevamo evitare, che siamo stati due imbecilli. Ma di tutte le volte che mi sono pentita di aver organizzato il matrimonio, mai ho pensato di non voler sposare lui. Probabilmente a causa di quel che abbiamo detto dal primo momento, quel 14 febbraio scorso: noi, in realtà, ci sentiamo già sposati.
In effetti, sotto tutte le tulle, i fiori e i confetti, resta questo. Quello che dovevamo prometterci ce lo siamo detto anni fa, e lo manteniamo ogni giorno da allora. Il matrimonio non sarà altro che una conferma di quello che già c'è.
- L'organizzazione.
Ci tengo moltissimo a dar credito a chi ci ha facilitato la vita in questi mesi.
E lo farò con calma, a nozze avvenute, in un post specifico.
Ma per ogni persona che ha cercato di rendermi le cose leggere e piacevoli, ce ne sono altre tre (sì, direi che come stima ci siamo) che hanno tentato attivamente, nei modi più disparati, di farci passare la voglia di fare.
E io le ringrazio.
E io le ringrazio.
Le ringrazio perché è proprio quando tante persone si impegnano per demolire le scelte che fai, che vedi sotto una luce più chiara e brillante quelle che invece ti stanno accanto. E magari saranno poche, ma ci sono.
Uno degli insegnamenti più grandi che mi ha dato la vita è quello di cercare di vedere il bene piuttosto che fossilizzarsi sul male. Sono stata una teenager molto pessimista, e spesso il mio istinto mi porta ancora a vedere più facilmente il lato negativo delle cose, nascondendomi quello più bello. In realtà, qualcosa di buono nasce sempre, da ogni situazione, l'importante è volerlo vedere.
Sono andata a prendere una tazzina di caffè in cucina, sono tornata davanti allo schermo e mi è venuto l'impulso di cancellare tutto. Allora mi fermo e pubblico.
Per oggi basta così.