Sabato ero di turno. Non ho scritto prima, scusatemi, ma non ne ho proprio avuto il tempo... quella sera stessa, infatti, avevo un po' di gente a casa per festeggiare in ritardo il mio compleanno e per inaugurare il nostro nido! Tra un bicchiere e l'altro conditi da fiumi di chiacchiere, siamo andati a dormire alle cinque del mattino.. immaginate il sonno della mattina dopo! Sabato sera, tra l'altro è arrivato da Napoli Kappa, il migliore amico di Gatto, che stamattina è partito per Londra! Capirete perché non vi ho aggiornati ieri, di conseguenza :)
Ma ora parliamo della mia esperienza di sabato:
Il mio turno al Teatro Franco Parenti iniziava alle 15.30 e dovevo presenziare a due eventi, Dalla scena alla carta. Vita d'attore con Carlo Delle Piane (alle 16.30) e Il metodo Strehler (alle 18.00).
Arrivo con un po' di anticipo e prendo un caffè con la prima delle ragazze con cui dovrò lavorare, poi torniamo in Teatro e aspettiamo di essere tutte prima di cercare il nostro referente. Siamo sei, e iniziamo a chiederci se non siamo troppe per un teatro in fin dei conti piccino. Chiediamo al gabbiotto in ingresso del nostro referente.. ci risponde il ragazzo che il nostro referente non c'è e che l'incontro delle 16.30 è stato cancellato. Chiamiamo chi di dovere per chiedere spiegazioni, perché non ci hanno avvisate? Ci rispondono che anche gli organizzatori l'hanno saputo pochi minuti prima dal teatro, e che possiamo considerarci libere fino alle 17. E vabbè..
Il metodo Strehler al Teatro Franco Parenti |
Andiamo tutte insieme a sederci in un bar e prendo il secondo caffè macchiato del pomeriggio. Chiacchiero con le mie colleghe, tra chi studia e chi lavora si intrecciano racconti di vita e di esperienze. Tornate in teatro, sorpresa! c'è una settima ragazza.. le due maschere del teatro, due ragazzi molto gentili, ci confessano che non sanno proprio come impiegarci, perché in realtà avrebbero tutto sotto controllo. Si lasciano però aiutare volentieri e, tra una mansione e l'altra, siamo riuscite a dare il nostro supporto a BookCity.
Il metodo Strehler al Teatro Franco Parenti |
Arriva ora il momento di tirare le somme di questo week-end:
BookCity è assolutamente da rifare, prestando attenzione ad alcuni dettagli che non potranno che migliorarlo. Questa infatti era l'edizione zero, e mi auguro sinceramente che l'anno prossimo possa essere realizzata la prima edizione!
La prima cosa da tenere in considerazione è la tempistica. Molte persone che ho incontrato in questi giorni avevano saputo per caso degli incontri e non sapevano quasi nulla di BookCity! I programmi, infatti, sono stati distribuiti il 14 novembre (e il 15 già c'era l'inaugurazione!!!), troppo poco tempo prima! Potrebbe essere un'idea vincente far circolare le informazioni sugli eventi almeno dal mese prima.
Altra cosa che ha destato critiche in alcuni spettatori è stata la scarsa coordinazione tra personale dei teatri e volontari di BookCity. Insomma, se c'è tanta gente pronta a collaborare poi sembra assurdo che in alcune situazioni non ci sia nessuno pronto a operare, e mi riferisco, ad esempio, alla bolgia durante gli autografi in Triennale o alla mancanza di un addetto al microfono durante la presentazione di Joanne Harris (ma altre ragazze mi hanno parlato anche di ulteriori situazioni). Insomma, deve essere chiaro chi ha quale compito.
Per il resto direi che BookCity Milano è stato davvero un successone! Non vedo l'ora di parteciparvi anche il prossimo anno! :)
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