L'Accademia della Crusca è più volte intervenuta per criticare quella che definisce una "infelice novità lessicale", molto in voga qui al nord: l'uso di "piuttosto che" come disgiuntiva "o".
All'inizio pensavo fosse in voga tra le persone meno acculturate (ma non credo serva necessariamente essere un linguista per rendersi conto che questo uso è inammissibile, no?), e invece ieri ho avuto tangibile prova del contrario. Non starò a spiegare dove, come, chi (ne parlerò diffusamente nei prossimi post), ma posso dirvi che il parlante in questione era una donna tra i 25 e i 30 anni, di cultura medio-alta.
E io che prendevo in giro Gatto che si lamentava di avere alcune colleghe che usavano "piuttosto che" a sproposito.. ora mi rendo conto!
Ma partiamo dal principio: qual'è l'uso corretto di "piuttosto che"? Facciamo degli esempi e analizziamoli.
1. Andrò in centro con la metro
piuttosto che con la macchina.
2. Andrò in centro con la metro
o con la macchina.
La frase 1 e la frase 2 NON hanno lo stesso significato! Nella 1° frase esprimo una netta preferenza, in centro ci andrò in metro, non in auto. Semplificando, invece di prendere la macchina, bloccarmi nel traffico, cercare invano parcheggio e prendermi una bella multa perché sono entrata nell'area C senza averne il diritto, scelgo di prendere la metro, che in cinque fermate mi porta a san babila e passa ogni 4 minuti. Chiaro?
L'esempio 2 pone le due scelte allo stesso livello. Sappiamo per certo che andrò in centro, ma non ho ancora deciso se ci andrò in auto o in metro. Al momento le due scelte sono equivalenti. Magari sto dicendo che andrò in auto o metro e non in bicicletta perché c'è il temporale.
Tra le tante frasi ascoltate ieri in due ore e mezza, mi hanno lasciata molto perplessa queste:
"..poi dipende, perché potreste lavorare qui, piuttosto che in biblioteca, piuttosto che al teatro"
[WTF?!!]
"..facciamo il sopralluogo in modo tale che possiate rispondere al pubblico nel caso vi chiedano indicazioni su come arrivare in una sala piuttosto che alla toilette"
[cosa mi stai dicendo ora? che devo essere in grado di mandare la gente sia in una data sala sia alla toilette, o che devo saper indirizzare tutti nelle sale per evitare che entrino per errore nella toilette? Perché in italiano hai detto questa seconda cosa, lo sai?]
Cito dal link che vi ho lasciato in alto tratto dal sito dell'Accademia della Crusca: "Eppure non c'è bisogno di essere dei linguisti per rendersi conto dell'inammissibilità nell'uso dell'italiano d'un piuttosto che in sostituzione della disgiuntiva o. Intendiamoci: se quest'ennesima novità lessicale è da respingere fermamente non è soltanto perché essa è in contrasto con la tradizione grammaticale della nostra lingua e con la storia stessa del sintagma (a partire dalle premesse etimologiche); la ragione più seria sta nel fatto che un piuttosto che abusivamente equiparato a o può creare ambiguità sostanziali nella comunicazione, può insomma compromettere la funzione fondamentale del linguaggio."
...Anche Milano ha bisogno dei grammar nazi :)
RispondiEliminaCosì pare.. ma sempre in modo simpatico, mai con accanimento... quelli che si accaniscono non mi sono troppo simpatici!
EliminaNel momento in cui l'ho sentita ho saputo che dovevo fartici scrivere un post.
RispondiEliminaOra mi sento molto meglio... ^.^
Grazie!
Felice che tu ti senta meglio! :)
Elimina- Non c'è problema? Ma come parli, Guerrieri? Sei impazzito? Dopo "non c'è problema" ti rimangono tre passaggi: "un attimino", "quant'altro" e "piuttosto che" nell'immonda accezione disgiuntiva. A quel punto sei maturo per andare all'inferno, nel girone degli assassini della lingua italiana. -
RispondiEliminaGianrico Carofiglio, Le perfezioni provvisorie.
Appunto :)
EliminaArgh! Colpevole! Fino a un anno fa usavo "piuttosto che" in modo disgiuntivo... sigh. Me l'ha dovuto far notare una ex collega siciliana, qui purtroppo nessuno te lo fa mai notare e vai avanti nella tua beata ignoranza (lo ignoravo davvero, un po' come hai fatto tu con la cassoeula... che qui da me si chiama "verzata" e via quel grappolo di vocali!!!).
RispondiEliminaPerò da allora ho smesso, posso essere perdonata per la buona volontà? :D
Oh beh.. almeno ti sei corretta quando te l'hanno fatto notare! :P
EliminaIl problema principale è l'ambiguità che crea, non tanto il fatto che sia sbagliato. Sono le persone a fare la lingua ed essa muta a dipesa di come viene utilizzata.
Mi piace molto questo post e lo condivido, sperando che lo lo leggano in molti! :)
RispondiEliminaRaffa
Grazie, sono contenta che ti sia piaciuto! :)
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