Una manciata di giorni fa la mia attenzione è stata attratta da un post (e relativi commenti) sulla bacheca facebook di Euforilla, una mia "amica di blog" :)
Il post reindirizzava a un articolo dell'huffingtonpost intitolato "8 motivi per cui non voglio avere figli" e in molte hanno commentato con la loro opinione sull'argomento.
Ho deciso di commentare addirittura con un post sul blog, perché l'argomento mi ha fatto venire in mente tante cose, un ingarbugliato flusso di coscenza che parte dalla mia opinione personale, passando per la mia esperienza nelle occasioni in cui mi sono confrontata con altre persone sull'argomento e che arriva a una conclusione un po' più ampia sulle opinioni della gente.
Leggendo l'articolo mi sono sorpresa a pensare che le ragioni elencate dall'autrice mi sembrassero un po' frivole.. insomma, i figli costano, dovrei smettere di mangiare cibo biologico, non saprei affontare lo stress psico-fisico, il mondo è brutto, la mia vita si stravolge, mi piace dormire... Se però poi penso alle risposte che si danno in genere dall'altro lato della staccionata, non mi sembrano così tanto più sensate. Perché in realtà non lo sono.
Il vero problema è che una donna (o un uomo, a parer mio la questione è assolutamente paritaria) al giorno d'oggi debba ancora spiegare il perché di una scelta del genere, qualunque essa sia. Già, perché Euforilla si chiede come mai a chi dice di volere dei figli non viene chiesto di spiegare il perché, ma io le posso assicurare che invece succede davvero spesso.
Arriviamo, dunque, alla mia esperienza personale.. vi premetto che io i figli li voglio.
L'argomento è stato fonte di dibattito in più occasioni, durante gli anni dell'università, in toni piuttosto moderati. E il dibattito, quando ci si rispetta nonostante i diversi punti di vista, a me piace tanto. Anche i commenti sulla pagina facebook di Euforilla li ho trovati davvero pacati, qualunque fosse il pensiero delle persone coinvolte.
Una volta però, abbastanza di recente a dire il vero, sono rimasta seriamente allibita.
Parlavo con questa ragazza, conosciuta da poco, di un paio d'anni più grande di me. Stavamo chiacchierando del più e del meno, poi senza farci troppo caso (probabilmente in relazione alle rispettive questioni sentimentali) siamo arrivate a parlare di matrimonio.
Primo tasto dolente. Da un lato lei, assolutamente pro-convivenza e anti-matrimonio, dall'altro io, pro-convivenza e pro-matrimonio, senza che l'una escluda l'altra e senza che necessariamente la prima porti alla seconda. Ci tengo anche a dirvi che C. ancora non mi aveva fatto la proposta al momento di questa conversazione, quindi non stavo per sposarmi, parlavo in termini abbastanza ipotetici, senza sapere esattamente cosa avrei scelto di fare in realtà. Tra i miei argomenti a favore, però, c'era anche il fatto che, a parer mio, nell'ottica di formare una famiglia, il matrimonio sottolinea in modo piuttosto forte l'intenzione delle due persone coinvolte di impegnarsi a restare insieme. Non l'avessi mai detto!
"Ah, quindi vuoi dei figli." mi ha detto. Non era una domanda la sua, era piuttosto un prenderne atto. E il tono di che ha usato.. come se mi avesse appena detto "Ah, quindi mangi il letame"
"Sì" le ho risposto, ignara di quel che avrei scatenato.
"E perché?"
Mi sono sentita un po' sotto accusa, probabilmente per il tono della sua voce e per il fatto che fossimo quasi due estranee. Ho cercato di spiegarle i miei motivi, ma più andavo avanti, più capivo che non sarebbe servito a nulla. A ogni cosa che dicevo reagiva cercando di smontarla. Le ho detto, a un certo punto, che mi sembrava di capire che lei non ne volesse. Mi ha risposto che il mondo fa schifo, che c'è il sovraffollamento, che lei vuole essere libera, vuole viaggiare, che un bambino la limiterebbe, che non vuole essere responsabile di qualcun'altro e, soprattutto, che non vuole dover dare a qualuno più importanza di se stessa nella sua vita.
L'ho guardata con pietà, ma non perché non vuole figli. Per il cinismo di cui è intrisa, per la violenza delle sue parole, per il fatto che ha impiegato tutto il resto del tempo che abbiamo trascorso insieme a cercare di convincermi che il suo pensiero era giusto e il mio sbagliato. La ascoltavo darmi candidamente dell'egoista e realizzavo di avere davanti una persona vuota.
Io rispetto moltissimo chi sceglie di non avere figli. Trovo molto più difficile fare altrettanto con chi non rispetta le opinioni altrui.
E anzi, Se una donna o un uomo, qualsiasi siano le loro motivazioni, ritengono di non voler figliare, li preferisco di gran lunga a chi mette al mondo dei bambini con leggerezza, senza pensarci.
Figli o non figli, è una scelta personale che ognuno sente.
E nessuno dovrebbe sentirsi costretto a giustificarla.
Arriviamo alla conclusione di questo post infinito con una considerazione più generale, che mi intristisce molto. Molta gente cerca costantemente di convertire gli altri al proprio credo, politico, religioso, non importa, il problema secondo me risiede nel fatto che la gente crede fermamente che la propria opinione sia quella corretta, e chi la pensa diversamente sbaglia. E deve essere corretto.
Gli estremisti ormai sono ovunque, e non nego che magari lo sono anche io riguardo certi argomenti.
Quello che temo stia sfuggendo a tanta gente è l'idea che gli altri vadano rispettati, "la mia libertà finisce dove inizia la tua" diceva Martin Luther King, e la libertà di opinione dovrebbe essere garantita a tutti da tutti.
La storia della chiacchierata con quella ragazza finisce in modo agrodolce..
"Lo sai, forse mi hai convinta.." le dico, interrompendo il suo monologo
"Davvero?" mi risponde, con lo sguardo incredulo, che quasi mi commuove
"No. Ma era questo che volevi sentirti dire, giusto?"
"No, è che mi sembra assurdo che al giorno d'oggi qualcuno voglia dei figli, non c'è nessuna motivazione valida!"
"C'è, ma se te la spiegassi non la capiresti"
E sono andata via.
Qualche giorno dopo che ho pubblicato su facebook la foto delle pubblicazioni di matrimonio, ha scritto sulla sua bacheca che l'unico motivo per cui la gente si sposa è per paura e disperazione.
Tanta gente ha risposto, io ho ritenuto che andare a leggere un libro potesse essere più produttivo di una discussione sterile.
Non mi aspettavo che condividere quell'articolo potesse avere una tale risposta sulla mia bacheca, ma effettivamente va a toccare una cosa molto personale.
RispondiEliminaIo sono di quelli che figli non ne vogliono, ma non penso che tutti dovrebbero vederla come me.
Io penso, e questo era l'intento della mia domanda, che ognuno debba fare quel che si sente di fare (ovvio, nei limiti del possibile, del decente, del legale, del non danneggiare nessuno eccetera eccetera, ma perché bisogna stare sempre a specificare ste cose di buonsenso ormai? :P) e che quindi non è mai giusto, in nessun caso, chiedere a qualcuno di giustificare, più o meno pubblicamente, le "ragioni" che stanno dietro a una scelta personale.
Fra l'altro dicevano bene un paio di ragazze nei "miei" commenti: non è una cosa che si può razionalizzare, alcune hanno "l'istinto materno" (passatemi il termine) altre no...
E non dimentichiamoci che comunque sarebbe bello che certe domande, se proprio devono essere fatte, venissero fatte anche agli uomini!
Comunque sono d'accordo con la tua conclusione: ormai sembra che ogni opinione valga scontri diretti senza esclusione di colpi. Spesso anche per le cose più futili... probabilmente se scrivessi da qualche parte un elogio al cioccolato fondente qualcuno si premurerebbe di ricordarmi che anche il cioccolato al latte è buono, io direi che a me non piace, mi prenderei un insulto perché non capisco niente e passerebbero del tempo a cercare di convincermi che sbaglio a non mangiarne. E si parla di gusti sul cibo...
Figuriamoci quanto si possono scaldare gli animi per una questione come i figli...
Tranquilla, il tuo punto di vista mi era chiaro ;)
EliminaE la cosa bella è che, anche se vogliamo cose diverse, facciamo il medesimo discorso. Con tranquillità e rispetto delle scelte altrui :)
P.s. Per quanto riguarda la cioccolata siamo nella stessa squadra! XD