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lunedì 13 maggio 2013

Kitchen


Non so se avete anche voi un autore come per molto tempo è stata per me Banana Yoshimoto.. ne conoscevo il nome, alcuni amici me l'avevano raccomandata, ero stata più volte sul punto di comprare uno sei suoi libri, eppure... eppure c'era sempre qualcosa di più urgente da comprare e leggere. Il mese scorso ho letto, finalmente, uno dei suoi libri, offerto gentilmente dalla mia biblioteca di fiducia (aka la libreria di mio padre).
Devo dire la verità, dopo tutta questa attesa mi aspettavo qualcosa di più! Non che non mi sia piaciuto, è scritto bene, il testo è scorrevole, la storia c'è.. ma quando ho chiuso il libro ho realizzato che nel giro di un anno (o magari anche un paio) non ne ricorderò molto.. insomma, non è un libro memorabile, ecco. 
Ringrazio, inoltre, il cielo di non aver avuto lutti recenti, e ne sconsiglio la lettura a chi sta attraversando un periodo di questo tipo. Le storie narrate (sono tre, le prime due in successione, la terza slegata) hanno tutte come tema centrale il lutto. Non la morte, quella è già avvenuta nel momento della narrazione. L'attenzione dell'autrice gira attorno al lutto vissuto dai personaggi. Un punto a favore è sicuramente l'aver trattato il tema senza pesantezza, ma comunque con profondità. 

Insomma, in fin dei conti non è stato male, ma non sento l'urgenza di leggerne subito un altro..

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